SEMIANYKI O LA FAMIGLIA è il ritratto acido di una famiglia folle. Una lotta incessante per il potere fra un padre alcolizzato che minaccia di andarsene, una madre incinta che minaccia di partorire e un esercito di marmocchi folli ed estrosi che minacciano di trucidare padre e madre pur di sopravvivere. Una serie di rapidi quadri surreali disegna la quotidianità di questa “normale” famiglia russa, ma senza parole, solo con la poetica coesione di corpo, sguardi e oggetti che va dritta al cuore scatenando il riso e la commozione. In un mondo che va a pezzi non mancherà un sublime happy end a base di parto rocambolesco, ritorno scoppiettante di padre prodigo e vittoria della famiglia sul caos.
Follia poetica, fervore inventivo e umorismo corrosivo sono gli ingredienti di questo spettacolo della leggendaria compagnia Licedei di San Pietroburgo - il primo teatro russo di clown e di mimi – creata nel 1968 da Slava Polunin.
Il più bell’omaggio che possa essere reso al Clown come figura, allo stesso tempo, tradizionale e contemporanea.
UNA PRESENTAZIONE AL PUBBLICO DI VINCENT ROCA
Se mi permettete un paragone magnetico-rischioso, direi che la compagnia Licedei funziona come una calamita. E tu, che stai per sederti nella tua poltrona con un biglietto strappato in mano, tu sei un granello di limatura di ferro, in mezzo a tanti altri granelli… Le luci di sala non si sono ancora spente, la folla metallica mormora, una grande vela bianca nasconde la scena, ma già sappiamo che i Licedei staranno stretti in quella piattaforma, in quella “scatola nera” un po’ troppo geometrica.
La scenografia – o meglio, le sontuose cianfrusaglie a metà tra il mercatino dell’usato e il retrobottega di un antico ferramenta – straripa, deborda sul pubblico e lambisce la sala… Piccoli granuli, state incollati alle vostre poltrone, perché il tempo è incerto: una tempesta sta per scatenarsi tra le file ed entrare nei vostri ventricoli! D’altronde, sta per entrare in scena la nave. Bella e in burrasca, maestosa, benevola e disarcionata… arrivata da non si sa dove. Gli sguardi dei piccoli granuli convergono verso di lei. E non la lasceranno più… è entrata in sala, dove le risa, a ondate, si susseguiranno per tutta la durata dello spettacolo. La vela scompare, e la famiglia è al completo. Il sacrificio può cominciare a colpi di pinze e mazze da hockey! Una marmaglia frenetica, una piovra a quattro tentacoli, scambia il capofamiglia per un punching-ball, facendo a pezzi le regole della buona condotta, e rompe l’immaginario quarto muro del teatro, coinvolgendo direttamente il pubblico nella bufera. La calamita funziona perfettamente, e i piccoli granuli di limatura ne sono irrevocabilmente attratti, corpo e anima tesi verso l’occhio del ciclone.
La famiglia, Semianyki, viene scorticata viva, possiamo quasi toccare pezzetti di carne, possiamo quasi sentire i battiti di un cuore che sta per spegnersi, possiamo quasi vedere l’amore a brandelli che si spolmona. L’irresistibile genitrice di questo turbinio è implorante, autoritaria, danzante, affascinante, sprofondante, brontolona, ardente. Le pupille dei suoi occhi sono due bombe, le sue labbra troppo truccate due acrobati, il suo ventre – che contiene il quinto piccolo mostro – una mongolfiera. E voilà, il teatro ha decollato da più di un’ora, i serbatoi pieni e il carrello d’atterraggio rientrato; ma, improvvisamente, la magia di una piccola luce gialla rivestita d’alluminio, che perlustra il pubblico in cerca del padre fuggitivo, e la tenerezza di un bébé-clown dall’espressione smarrita, fanno cadere il silenzio, il piacevole silenzio di una piuma sospesa in aria. Le gole si stringono, la limatura fonde, forse non lo prevedevate ma vi siete lasciati sorprendere… Con delicatezza e con aria indifferente , i Licedei vi hanno preso per mano e vi hanno accompagnato verso il gran finale, parto colorato, danza di morte e di rinascita, coda sbalorditiva, pioggia di follia, ultima ondata che copre le gradinate del teatro.
Le luci si riaccendono, i Licedei si ritirano in allegria, lasciando i piccoli granelli smarriti, ma felici e consapevoli che sì, decisamente, la vita è un caos totale!
TEATRO VERDI di Firenze da giovedì 3 a domenica 6 dicembre.
Teatro